Ieri è morto mio nonno. Aveva 86 anni e parecchi acciacchi.
Ho visto mio padre piangere e ho capito che non esiste un'età in cui non si soffre quando un genitore viene a mancare. Oggi c'è stato il funerale. C'era tanta gente: parenti, amici e conoscenti del quartiere. A sorprendermi è stato l'affetto della gente di Viale Marconi dove i miei nonni abitavano da una vita. Da quando avevano lasciato Scafati (Sa) ancora giovani e con due figli piccoli. Nonna e nonno parlavano in dialetto napoletano e una parola in romano non gliel'ho mai sentita dire. Mio nonno somigliava moltissimo a Caccamo, il fortunato personaggio interpretato da Teo Teocoli. Noi lo chiamavamo così.
Io l'ho salutato a modo mio, leggendo qualche riga durante messa per ricordarlo.
E sono felice di aver portato al funerale mio figlio. Lunedi farà 5 anni. La sua maestra oggi mi ha detto: "E' un bambino in gamba, lo chieda direttamente a lui se ha voglia di venire". E così ho fatto. E sono certa di aver fatto la scelta giusta. Ha visto la bara, qualche lacrima ma anche tanti abbracci e tante persone che si sono riunite per accompagnare mio nonno in questa ultima parte di vita prima che ne inizi una nuova, forse anche migliore. Dopo la cerimonia ci siamo riuniti a casa di nonna. E io porterò nel cuore, nonostante la giornata triste, i tanti sorrisi, i ricordi e gli aneddoti su mio nonno. A un certo punto mio zio ha tirato fuori la lasagna e i carciofi e allora anche mio nonna si è unita al banchetto e i cuginetti rumoreggiavano festanti e ignari del vero significato di quella insolita reunion infrasettimanale. Insomma quello di oggi è stato un funerale napoletano-americano. E credo che mio nonno da lassù sia stato felice di vederci così.
0 commenti:
Posta un commento