venerdì 10 febbraio 2012

Moscardelli - Tobia: un amore da serieA


Fra le caratteristiche del segno del Sagittario, la più spiccata, quella che più mi rappresenta è la volontà di non rinunciare mai al sogno. Come tanti dei sagittari io sono una sognatrice e mi appassiono alle storie che sembrano un po’ delle favole: ecco perché ho deciso di raccontarvi la storia di Davide Moscardelli e Guendalina Tobia. Davide, classe 1980, di mestiere fa il calciatore. Guenda, che non fa la velina, da poco più di due mesi è la signora Moscardelli e si gode i mesi di maternità. Fra pochissimi giorni sarà mamma per la prima volta di un maschietto, Francesco.
A Davide Moscardelli giocatore sono particolarmente affezionata. L’attaccante, mancino e dotato di una straordinaria potenza fisica, ha debuttato nel 1997 nel Maccarese, nel 2001 è passato al Guidonia (campionato Eccellenza della regione laziale) e nel 2002 è arrivato in C2 con la Sangiovannese. Il salto, in serie B, nel 2003 quando si trasferisce a Trieste per vestire la maglia della Triestina.
E arrivo al punto. I gol di Davide nel biennio di Trieste li ricordo benissimo. Lavoravo da poco in una redazione sportiva, e puntualmente i miei cari colleghi mi mollavano il sabato pomeriggio a seguire la diretta della serie B. Io non protestavo, anzi, mi appassionai moltissimo alla serie cadetta. Quel ragazzone dai capelli lunghi, che conoscevo di vista, ogni volta che faceva gonfiare la rete mi provocava tanta soddisfazione. Davide Moscardelli, cresciuto nel mio stesso quartiere, era un piccolo orgoglio. E io esultavo rumorosamente, disquisivo sulle possibilità che poteva avere il ragazzo di arrivare in serie A, quasi fosse una mia speranza.


Chiudo la parentesi. E salto qualche anno. Davide in serie A alla fine c’è arrivato. Un po’ tardi, dopo molte trattative sfumate. Ma come si dice, meglio tardi che mai. Ad agosto 2010 ufficializzato il suo passaggio al Chievo Verona, Davide Moscardelli, nato a Mons in Belgio 30 anni prima, sale sulla giostra del calcio, quello vero, quello che conta. E al suo fianco in questo momento di svolta c'è Guenda (per gli amici semplicemente Gwen) una biondina tutto pepe che conosce da sempre, una ragazza del quartiere dove è cresciuto e dove tutti fanno il tifo per lui.
Per me, che amo il calcio e credo nelle favole, la loro storia ha un qualcosa di magico. In un momento così importante della vita, raggiunto un traguardo che ti cambia la vita, Davide ha avuto accanto a sé l’amore. Un amore semplice che è diventato grande il 5 dicembre 2011 (rigorosamente di lunedi) dopo il turno di campionato, Davide e Guendalina hanno detto "Sì" nella casa di Giulietta a Verona.
“Se sto vivendo una favola?  Gli ormoni di stamattina mi dicono che la favola la lascerò per mio figlio. Capisco che per molte donne il miracolo della vita è un sogno ad occhi aperti ma io sono un po’ più razionale e penso piuttosto a dove e come dovremo crescerlo. Sto vivendo un'esperienza diversa e affascinante. Ho sempre desiderato una famiglia e con Davide stiamo piano piano realizzando tutto. Sono fortunata”. Guendalina Tobia, romana (e romanista) laureata, un posto da impiegata, da mesi fa la spola fra Roma e Verona col pancione e ormai la data del parto è imminente. In maternità, ha deciso di passare gli ultimi mesi di gestazione lontana dalla famiglia ma vicino al suo Davide. “Quando l’ho conosciuto ero addirittura più alta di lui – mi confessa -. Credo fosse il ’92 ma dovrei chiedere a mia cognata che si ricorda meglio di me. Ho sempre seguito Davide calcisticamente ma le nostre vite sono sempre state emotivamente separate. Cinque anni fa, d’estate, è scoccata una scintilla che ha modificato il corso delle cose. Ed è stata una sensazione davvero strana sia per noi che per i nostri amici che ci vedevano insieme. Quello per Davide è un amore che mi ha cambiato la vita. Vivere distanti? Dico che non è una cosa che riesce a tutte le coppie!”.
Grazie alla maternità Guendalina ha potuto passare più tempo con Davide. E Verona è una città incantevole e perfetta per due innamorati. “Non volevo affrontare da sola questa esperienza così bella e importante della nostra vita – ammette Guendalina -. Ora che sono qui mi riposo, passeggio…e poi ancora riposo visto che sono abbastanza ingombrante! Il bello di Verona è che la serenità che ti trasmette: è una città a misura d'uomo. Non uso la macchina da ottobre e le giornate sembrano di 30 ore, ma non perché mi annoio ma perché si riescono a fare tante cose in un giorno e senza macchina”.
Il matrimonio era previsto per giugno 2012 a Roma. Poi, un dolce imprevisto ha cambiato i piani. “Avevamo già prenotato tutto – mi racconta -.  Avevo fatto la lista di nozze, i tavoli e avevo iniziato a guardare abito e bomboniere. E poi eccolo! Il test che  ha stravolto tutto. Davide l' ha saputo dopo 15 giorni, era in ritiro. Ebbene sì, sono riuscita a tenermi questa notiziona per due lunghe settimane. E così abbiamo deciso di rimandare il matrimonio a data da destinarsi, ma poi, superati i primi tre mesi e trasferendomi a Verona ci siamo detti che non c'era città migliore che questa per fare un matrimonio intimo e romantico”E tutto è riuscito alla perfezione: il SÌ a “La Casa di Giulietta” con annesso servizio fotografico sul balcone, pranzo presso un ristorante a 200 metri dalla Casa, e l'albergo degli ospiti rigorosamente in centro. “Il matrimonio a Roma? L’abbiamo solo rimandato a quando Francesco camminerà per portarci le fedi e potrà rimanere con i nonni durante la festa”. 
Cosa si prova, di colpo, ad essere proiettati sotto i riflettori. Anche se Verona è una “piazza” (calcisticamente parlando) tranquilla è inutile negare che la popolarità ti cambia la vita. “Verona è una città di provincia – sottolinea la quasi mamma -. Ma nonostante l’apparente tranquillità la gente parla, si informa e tutti sanno un po’ di tutti al di là delle prestazioni sportive e io me ne tengo rigorosamente fuori. Insomma – ammette - ascolto perché è inevitabile, ma sinceramente non trovo meraviglia o curiosità. Io e Davide siamo abbastanza riservati, ovviamente lui viene riconosciuto e fermato ed io il più delle volte sono quella che scatta la foto! E se non la faccio bene vengo anche redarguita da lui. Però devo dire che ci capita più spesso in altre città come Roma, Milano, addirittura un barese a New York ed un brasiliano a Monaco di Baviera. E ovviamente non può che farci piacere”.
Ma veniamo alla notizia più bella di questa storia. Mancano ormai pochissimi giorni e Davide e Guendalina saranno per la prima volta papà e mamma. A scalciare nel pancione di Guenda c’è Francesco. Chissà se riprenderà il micidiale colpo mancino del papà?
“Come ho vissuto la gravidanza? Credo nel modo giusto: inizialmente ho avuto le insicurezze che si provano quando ti succede una cosa nuova così importante oltretutto senza il tuo compagno vicino. Avere fiducia nella mia ginecologa è stato fondamentale. Anzi, direi proprio che il consiglio che mi sento di dare a chi affronta per la prima volta un’esperienza così totalizzante è di avere fiducia e stima nel proprio medico perché ogni gravidanza è una storia diversa. Se non mi fossi fidata avrei cambiato. Le amiche? Le ho ascoltate ma  non mi sono lasciata assalire dai loro dubbi o esperienze”.
Molte mamme oggi passano la gravidanza consultando internet e forum di altre future mamme. Ma non è stato il caso della signora Moscardelli preoccupata più di percorrere chilometri insieme al Chievo e al suo bomber che di trastullarsi in disquisizioni su ecografie e visite. “Sono sincera – racconta Gwen -, non mi sono lasciata tentare da internet specie su informazioni mediche o diagnosi. L'ho fatto una volta e me ne sono pentita. Purtroppo non possiamo controllare tutto quello che succede là dentro, il mistero della vita è anche questo. Io ho cercato di essere serena, dicono che la felicità della mamma si trasmetta al feto e io spero di avergliene data tanta. Questo è un momento davvero magico della mia vita. Però - ammette -, mi sono lasciata tentare dai forum sugli accessori per i bambini, c'è una scelta così vasta da poterci perdere intere giornate. Grazie ai preziosi suggerimenti di altre mamme ho scelto il passeggino per Francesco”. 

Ormai tutto è pronto. Il pancione di Gwen è sempre più grande, la carrozzina è montata e i vestitini lavati. La curiosità aumenta: a chi somiglierà questo piccolino in arrivo? Erediterà il sinistro micidiale di papà? 
Lo stadio questa volta però è vuoto. Non ci sono cori e sciarpette al collo. Una nuova partita, quella più importante di tutta la vita, sta per iniziare. Vi auguro di essere degli ottimi genitori per Francesco, che crescerà sereno a Roma ma anche  in qualsiasi altra città che accoglierà Davide, il nostro bomber. 




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