lunedì 5 marzo 2012

Al teatro con "Il Piccolo Principe"

La favola di Antoine de Saint-Exupéry io proprio non me la ricordavo. Credo che la mia mamma, la storia del bambino che si presenta misteriosamente a un pilota col suo aereo in avaria nel Sahara e che, dopo una storia di amicizia con quello strano adulto, scompare ''lassù'' altrettanto misteriosamente, non me l'abbia mai raccontata. E così, appena ho letto su romaperbambini che al Teatro Vittoria di Testaccio sarebbe andato in scena "Il Piccolo Principe" non ho esitato. E ho prenotato due biglietti. Uno per me e uno per il MIO piccolo Principe. E' stata la nostra prima teatrale. Insieme. Io e lui. Mano nella mano. Ho azzardato anche un'uscita serale e ne è uscito fuori un piccolo successo. 
Lo spettacolo, nell’adattamento di Italo Dall’Orto, va in scena dal 1998 e da allora ha percorso l’Italia con più di 400 repliche nei maggiori teatri e si ispira fedelmente al testo e alle immagini del famoso libro, best-seller (dalla sua uscita nel 1943) della letteratura per ragazzi, o meglio, della letteratura “per quegli adulti che un giorno furono ragazzi”, per parafrasare le celebri parole di Antoine de Saint-ExupéryLa regia è stata curata da Italo Dall’Orto, che oltre che a essere autore della riduzione del testo è anche interprete della parte del Pilota, mentre la parte del piccolo protagonista è stata recitata a turno da Pietro Santoro e Emilio Magni. Il ruolo della Rosa e del Serpente, al loro primo debutto sul palco, è stato interpretato da Virginia Gori e Arianna Baldini, studentesse del Centro Studi Danza e Movimento di Firenze. La scenografia, fatta da grandi atmosfere di luci e di colori, nelle quali scorrevano gli elementi essenziali del racconto (l’aereo, i pianetini, il muro del Serpente, la tana della Volpe), insieme alle musiche, ha riprodotto pur nella semplicità del palcoscenico, le suggestioni del racconto.
E così vi dicevo, giovedi scorso, io e il piccolo Principe abbiamo cenato presto, mollato la sorellina al capofamiglia e ce ne siamo andati a Testaccio. E' stata dura non farlo addormentare durante il tragitto verso il teatro e quasi mi sono sentita in colpa. In fondo ero io che volevo vedere lo spettacolo. Siamo arrivati in anticipo. Mi sono presa un caffè e lui un cioccolatino e ci siamo seduti al bar come due innamorati al primo incontro. 
C'erano tanti "grandi" e pochissimi bambini. E dico la verità, un pò di timore ce l'ho avuto che lo spettacolo fosse troppo difficile da capire per lui. Ma i bambini ti sorprendono con la loro innata semplicità. Ecco lo ammetto. Io non so cosa abbia realmente compreso. Quella storia lì che "non si vede bene che con il cuore...e che l'essenziale è invisibile agli occhi" deve essere una cosa stramba per un bambino di quasi 5 anni. Eppure, l'inizio della storia, con il disegno del cappello (che in realtà è un boa che ha inghiottito un elefante) e poi il serpente, l'aereo, la rosa, i pianeti e la volpe, hanno rapito la sua attenzione, lui che è quasi sempre incapace di stare fermo. In alcuni momenti ho vacillato, pensando che cedesse alla stanchezza. Solo la testa del signore che aveva davanti lo costringeva a continui movimenti per vedere bene il palcoscenico. Tanto che ho dovuto permettergli di venire in braccio a me per avere una migliore visuale. Chissà se avrà colto gli insegnamenti della volpe!? Un'ora e dieci è passata liscia, in completo silenzio. E quando il sipario s'è chiuso e il piccolo Principe è scomparso in chissà quale pianeta sperduto io mi sono sentita felice. "Ti è piaciuto?", ho detto. "Sì, mamma". Lui ha ascoltato la favola, io cercato significati. Come del resto facciamo noi grandi. E tutta la preoccupazione che quella storia fosse troppo difficile da comprendere è svanita quando uscendo dalla sala s'è fermato ad osservare le foto di scena per vedere ancora una volta il serpente, la rosa e la volpe. 
Il sonno, sappiatelo, lo ha vinto solo in macchina. 


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1 commenti:

AMI CHE TENERA DOLCEZZA...
I NOSTRI PICCOLI PRINCIPI E PRINCIPESSE CI EMOZIONANO
CONTINUAMENTE E TU HAI UNA CAPACITA' STRAORDINARIA
DI RACCONTARE QUESTE EMOZIONI..

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